Elio e Giuseppe, i fratelli scomparsi

Questo libro non è per me ma per ricordare i mie fratelli, i miei genitori, la mia famiglia. Tutti loro hanno dato tanto a questa azienda …


Nel ricordo di tante vicende e di tante battaglie che hanno segnato lo sviluppo dell’ azienda, l’unica ombra che attraversa lo sguardo di Ivo Colombini arriva quando pensa alle disgrazie avvenute in famiglia nel corso degli anni.

“…Era l’8 ottobre del 1979 quando mio fratello Elio ha avuto un incidente mortale sulla Superstrada. Era molto giovane, aveva appena trentacinque anni, lasciava la moglie Rosanna e due figli piccoli: Ermes e Widmer.

Fu un momento molto difficile. Mia cognata già lavorava in azienda, man mano furono inseriti anche i ragazzi. I quali, però, successivamente preferirono altri percorsi professionali..

A quell’epoca eravamo già con il capannone a Galazzano, avevamo un lavoro enorme. Giuseppe, il mio fratello più piccolo, che aveva dieci anni meno di me e che già lavorava in azienda, a quel punto si prese delle responsabilità più importanti e cominciò ad occuparsi di tutta la produzione.”

Il lavoro è sempre un buon antidoto contro il dolore. E il signor Ivo vi si è rifugiato con tutte le sue forze.

Certamente dopo la morte di Elio, mai avrebbe immaginato che anche l’altro fratello, Giuseppe, sarebbe mancato, stroncato da una terribile malattia. Il ricordo ancora brucia e commuove.

“ Eravamo tre fratelli" – sussurra il patron con la voce che si abbassa per la commozione – "avevamo messo in piedi un’impresa pensata e costruita da tutti e tre. All’improvviso mi sono ritrovato da solo, con tutto il peso sulle spalle.

Non potevo mollare. Ma non trovavo nessuna consolazione. E allora lavoravo giorno e notte, solo così riuscivo a non pensare alla tragedia che ci era successa. Se non avessi avuto il lavoro, sarei impazzito…”

“Questo libro non è per me, ma è per ricordare i miei fratelli, i miei genitori, la mia famiglia. Tutti loro hanno dato tanto a questa azienda. Ed è giusto che vengano ricordati tutti quanti, anche se non ci sono più.

E’ una questione di rispetto. Prima viene il rispetto, poi gli affari e gli interessi. Altrimenti tutto quello che fai, non vale niente!”

Dal libro, Storia di una famiglia e di una azienda