COLOMBINI, IL DESIGN SPOSA L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Giovanni Battista Vacchi, ceo del gruppo dell' arredo (marchi Febal Casa, Rossana): con l' «AI» calcoliamo la richiesta di materiali. Nel 2022 altre acquisizioni e più estero. A Milano il progetto «housing division»


Usiamo l'intelligenza artificiale per far fronte al caro materie», dice a l'Economia Giovanni Battista Vacchi, amministratore delegato di Colombini. A capo del gruppo c'è oggi il presidente esecutivo Emanuel Colombini, che ha preso in mano la società creata dal padre Giuseppe con i fratelli lvo ed Elio Colombini. Fondato nellg65, nella Repubblica di San Marino, l'azienda è tra i principali player europei nel settore dell'arredamento con i marchi Rossana, Febal Casa (entrati nel gruppo nel 2009), Colombini Casa, Offic'è e Colombini Group Contract (progettazione e soluzioni chiavi in mano dal residenziale all'hotellerie e commerciale) e adesso anche Bontempi casa. <<Ogni anno - aggiunge il ceo - il gruppo destina dagli 8 al 12 milioni di euro a investimenti, per il 75% in nuovi macchinari e soluzioni tecnologiche di cui le innovazioni nel software fan no da sole il 25%».

I rincari anche del 30% delle materie prime creano problemi di produttività all'industria del design e dell’arredo, anche con possibili ricadute sui prezzi di vendita. Come vi state muovendo?

 «L'impiego di software di intelligenza artificiale ci permette un'accurata pianificazione della commessa di produzione. Con il risultato di una maggiore efficienza, previsione più precisa della data di consegna degli ordini e anche un'ottimizzazione delle quantità di materie prime necessarie per soddisfarli».

In altre parole, con il software riuscite prevedere esattamente quanto legno sarà necessario, quanto alluminio e così via.

«Precisamente, e questo ovviamente ha ricadute positive sul tema della sostenibilità: sprechiamo meno».

 Resta il tema del rincaro dei prezzi però ...

«Sin qui lo abbiamo assorbito in parte, facendoci carico di una fetta dell'aumento dei costi di produzione, che fa il paio anche con la nuova incertezza legata alla carenza di materie prime ».

L'intelligenza artificiale potrebbe aiutare anche su altri fronti aziendali?

«Non c'è dubbio, per i12022 stiamo valutando di applicarla anche a monte e a valle, intendo dire per lo sviluppo del progetto come per digitalizzare tutto il customer service e il rapporto con il cliente finale. Ormai abbiamo attivo sul digitale un team di 20 persone che si appoggia anche all'esterno per progetti specifici, come appunto quello dell'intelligenza artificiale».

A proposito, come chiuderete l'anno?

«II consolidato di gruppo arriverà oltre quota 250 milioni di fatturato (con l'acquisizione messa a segno di Bontempi Casa nei mesi scorsi), un bel salto dai 170 del 2020 e dai ' 75 deI 2019)>>.

Che cosa ha influito di più sull'incremento dei ricavi?

«La capacità di assecondare subito il mercato, così per esempio in primavera abbiamo lanciato gli armadi con ionizzatori richiesti in tempi di pandemia: insomma abbiamo indirizzato lo sviluppo dei prodotti in direzioni innovative. E poi appunto l'intelligenza artificiale per una migliore ottimizzazione».

Il gruppo è cresciuto con l'acquisizione di Bontempi casa. Nel 2022 ci sono altre acquisizioni in arrivo?

«Continuiamo il piano di crescere aggregando altre realtà di famiglia. E dopo aver bene rafforzato il centro casa con Bontempi, vorremmo crescere con nuove operazioni con aziende premium dell'area cucina e dell'imbottito. In fondo la società è solida e può guardarsi attorno».

Avete già inaugurato la filiale americana a Miami. E adesso?

<<A settembre 2022 inaugureremo vetrine di Febal a Miami, dopo quelle di Febal Casa appena varate a Dubai, e Malta. Ma non vogliamo migliaia di negozi. L'obiettivo è di arrivare a 200 negozi Febal group in Italia nel 2025 e ai 135 di adesso nel 2022 ne aggiungeremo altri 20-30, oltre alle 25 presenze all'estero ».

Ma negozi per il residenziale non sono tutto. Avete anche un piano per il nuovo trend del "Built to rent". Insomma locali arredati chiavi io mano per locazioni.

«Abbiamo costituito una divisione ad hoc la Febal casa Housing division che già nel 2022 lavorerà a Milano al suo primo progetto di built to rent. Poi guarderemo anche all'estero, a Roma ma anche Londra, Dubal e gli Usa».

Corriere della Sera, Lunedì 13.12.2021